Tallio Elemento metallico di simbolo Tl e numero atomico 81,
appartenente al gruppo 13 (o IIIB) della tavola periodica. Venne
scoperto per via spettroscopica nel 1861 dal chimico britannico
William Crookes; indipendentemente fu individuato anche dal
chimico francese Claude-August Lamy nel 1862.
Proprietà e fonti
Il tallio è un metallo morbido e malleabile, che assume una
colorazione grigio-blu se esposto all'aria. Reagisce con l'acqua
formando l'idrossido ed è solubile in acido nitrico e in acido
solforico; dà sali monovalenti e trivalenti, ad esempio forma il
cloruro di tallio(I) TlCl e il cloruro di tallio(III) TlCl3. L'ossido
di tallio Tl2O, un solido nero che, se fuso, è in grado di
intaccare il vetro e la porcellana, viene ottenuto scaldando il
tallio in presenza d'aria ad alte temperature. Il tallio ha un
elevato indice di rifrazione e perciò viene usato nella
fabbricazione di vetri ottici.
Il tallio ha caratteristiche simili a quelle dell'alluminio;
fonde a 304 °C, bolle a 1457 °C, ha densità relativa 11,85 e
peso atomico 204,38. Si trova come impurezza nella pirite, nella
sfalerite e nell'ematite; viene recuperato dalle polveri dei
forni di pirite o estratto dai fanghi prodotti nelle camere di
piombo usate nella produzione dell'acido solforico.
Usi
Il solfato di tallio, inodore e insapore ma molto velenoso, viene
usato per eliminare roditori e formiche. Cristalli attivati con
tallio di ioduro di sodio sono montati in fotomoltiplicatori
destinati alla rilevazione di radiazioni gamma. Nei sistemi di
comunicazione militare sono largamente usati i cristalli di
bromoioduro di tallio per la loro capacità di trasmettere
radiazioni infrarosse e i cristalli di ossisolfuro di tallio per
la loro attitudine a rivelarle. Il tallio in lega con il mercurio
forma un metallo liquido che gela a -60 °C e che viene usato nei
termometri per misurare le basse temperature, nei relè e negli
interruttori. I sali di tallio, che danno una fiamma verde se
bruciati, vengono usati anche per le segnalazioni luminose.